Dal 14 al 22 dicembre 2016 gli studenti LUISS Chiara Filipello, Stefania Montagna e Asvero D'Eugenio hanno trascorso una settimana in Giappone grazie al MIRAI 2016 Winter Program, l'edizione più recente di un progetto di scambio interculturale offerto a 80 studenti europei per far conoscere la terra del Sol Levante e diffonderne cultura e tradizioni.
Organizzato dal MOFA, il Ministero degli Affari Esteri giapponese, in collaborazione con JICE (Japan International Cooperation Center) ed EFIL (European Federation for Intercultural Learning), il progetto ha dato l'opportunità ai tre studenti di Scienze politiche e Relazioni internazionali di scoprire le città e la cultura locale da un punto di vista più ampio di un normale turista.
"Non conoscevo il programma prima di partecipare" racconta Stefania, studentessa al primo anno della Magistrale in Relazioni internazionali. "Ho partecipato a un test durante il corso del Professor Raffaele Marchetti e ho manifestato, tra le varie preferenze, il mio interesse per il Giappone. Ho scoperto i dettagli del programma e le varie iniziative solo dopo la selezione: il programma MIRAI invita i partecipanti a documentare le giornate online e offline, sfruttando tanto i social network che i resoconti a conoscenti, familiari e amici. Alcuni di noi hanno anche scritto articoli per il blog comunitario".
In una settimana, i ragazzi hanno vissuto sia la vita delle città e delle università che le tradizioni e la storia della cultura nipponica. "Il programma concilia l'aspetto turistico con quello educativo. Alcuni giorni abbiamo visitato Tokyo e Kyoto, altri abbiamo passato la giornata nelle università di Waseda e Kyoto, dove abbiamo incontrato studenti della nostra età e seguito lezioni sull'aspetto politico ed economico del Giappone di oggi con i più giovani rappresentanti del Ministero degli Esteri. L'esperienza che ho apprezzato di più è stata la visita al Peace Memorial di Hiroshima, dove abbiamo parlato con una sopravvissuta, e la partecipazione alla antica cerimonia del tè della tradizione Urasenke".
Viaggiare lontano serve non solo ad ampliare le conoscenze, ma anche a costruire nuove esperienze. "Questo viaggio mi ha aperto gli occhi riguardo l'Oriente - conclude Stefania - e mi ha fatto venire voglia di tornare per una visita più lunga o per andarci a studiare. È stata un'occasione unica per uscire dai cliché giapponesi e aprire uno sguardo ampio sulle tante tradizioni e le idee della società".