Il 7 e il 28 ottobre 2015, due gruppi di studenti LUISS del quinto anno di Giurisprudenza hanno passato una giornata presso l'Istituto Superiore di Tecniche Investigative (ISTI) di Velletri.
L'iniziativa, promossa dalla Direzione Generale LUISS e dal Prorettore Paola Severino, si inserisce nell'ambito di una collaborazione tra il Dipartimento di Giurisprudenza e l'Arma dei Carabinieri, per integrare la didattica con competenze professionali pratiche. L'ISTI è l'unico centro formativo di eccellenza così avanzato in Italia e punta a potenziare l'attività investigativa tradizionale grazie alle più moderne tecniche di indagine e tecnologie d'avanguardia.
"Il Comandante dell'ISTI, il Colonnello Maurizio Ferla, ci ha spiegato la struttura e le attività del centro" racconta lo studente Emanuele Filippone: "Abbiamo visitato aule tecniche e multimediali e laboratori dotati di apparecchiature per l’identificazione, il foto-segnalamento, il sopralluogo, i rilievi biologici, chimico-balistici e dattiloscopici, le intercettazioni telematiche e ambientali. È stata una giornata universitaria diversa dall'ordinario".
Gli istruttori dell'Arma hanno spiegato agli studenti le tecniche per l’analisi di una scena del crimine, lo studio di frammenti, blood pattern analysis, e mostrato le aree addestrative del centro. "È stata un'ottima possibilità, soprattutto per chi vuole sostenere il concorso in polizia giudiziaria o fare una carriera in magistratura", spiega Emanuele Birritteri: "Abbiamo sperimentato aspetti pratici che non si studiano sui libri: gli istruttori ci hanno anche sottoposto a delle simulazioni e delle piccole prove per testare il nostro intuito, scoprire e analizzare diverse situazioni, come l'analisi delle traiettorie dei proiettili”.
"Non appena ci è stata comunicata la possibilità di visitare l’Istituto, non ho esitato ad aderire" racconta la studentessa LUISS Francesca Cannata "credo che sia un modo innovativo per incrementare l'offerta della didattica, per passare dall'ambito astratto del diritto penale alla concreta realtà delle indagini e delle investigazioni".
"Mi hanno colpito molto", continua Francesca, "i racconti del Comandante, che ha partecipato a 700 indagini. Sono stata impressionata dal fatto che, nel corso degli anni, è riuscito a raggiungere un particolare equilibrio tra la sensibilità umana, inevitabilmente scossa dalle scene dei crimini più efferati, e la freddezza che un mestiere del genere richiede. Credo che questo tipo di iniziative sia fondamentale per comprendere prima di tutto le proprie inclinazioni e predisposizioni. A fine giornata mi sono chiesta: riuscirei mai a svolgere questo tipo di attività? La visita del 7 ottobre mi ha aiutata a trovare la risposta".