Elena Rizzo si è appena laureata con lode in Giurisprudenza alla LUISS dopo aver conseguito un Double Degree con la Fordham University di New York. Alla fine del suo percorso negli Stati Uniti, Elena è risultata fra gli studenti più brillanti della School of Law, ottenendo due riconoscimenti: il premio Edward J. Hawk come migliore studentessa del programma in International Business and Trade Law e il premio Robert Schuman per essersi distinta in diritto dell'Unione europea.
"Sono premi che l'Università assegna in base ai risultati ottenuti durante l'anno", racconta Elena. "Sapevo di avere buoni voti ma anche che le classi erano molto competitive e piene di persone studiose e madrelingua. Più che una sorpresa è stata una sanzione degli sforzi fatti fino a questo momento, una conferma in più che se dai il massimo ottieni risultati".
Quella alla Fordham non è la sua prima esperienza all'estero. Prima di studiare negli Stati Uniti, Elena aveva vinto una borsa di studio per la Singapore Management University. "Avevo scelto Singapore perché volevo mettermi in gioco fino in fondo, confrontandomi con un paese e una cultura distanti dall'Europa. Mi sono trovata benissimo non solo nell'Università ma anche con l'ambiente. Ho conosciuto persone e stretto amicizie importanti che durano anche adesso".
Le due esperienze sono correlate e seguono l'ambizione e la determinazione a lavorare in un contesto internazionale. "Vivere a Singapore mi ha spinto a cercare altre occasioni di mobilità e a sfruttare la possibilità di effettuare il Double Degree. Non ero mai stata a New York prima, mi sono trasferita lì senza alcuna idea di come fosse la città o cosa implicasse viverci. È una città frenetica, come puoi notare anche dal modo di camminare delle persone. Ma anche un luogo adattissimo a una persona come me, che da sempre è abituata a fare molte attività diverse e a non lasciare mai un attimo libero".
Questa spinta continua a migliorarsi e ad accumulare esperienze si sposa a una capacità forte di adattamento a contesti e metodologie diverse. "Sia a Singapore che a New York, l'Università ha un approccio alle lezioni e allo studio diverso da quello italiano. Le classi sono molto più piccole e bisogna prepararsi settimana per settimana alle varie lezioni con presentazioni e interventi. L'esame conta solo circa il 50% del voto finale, per cui bisogna imparare subito ad avere molta costanza e partecipazione attiva in classe".
Subito dopo aver discusso la tesi a Roma, Elena tornerà a New York il prima possibile con l'obiettivo di trovare un lavoro vicino alla sua vocazione e al suo campo di specializzazione. "Studiare all'estero è stata una scelta molto personale, dettata non solo dalla voglia di specializzarmi nel diritto internazionale ma in particolare dal desiderio di muovermi e di lavorare lontano da casa, almeno per qualche anno".
"Negli ultimi anni – conclude Elena - ho sviluppato una passione per l'arbitrato internazionale e la proprietà intellettuale e sono orientata a lavorare in questi campi, in particolare dove è richiesto conoscere le lingue e le normative straniere. Il mio interesse principale è cercare di scoprire sempre qualcosa di nuovo, lavorare in un ambiente dinamico e approcciarsi con clienti e ambiti diversi per acquisire nuovi strumenti. Mi piace l'idea di poter spaziare e imparare prima di trovare un ramo che mi interessi più nello specifico".