"Travel far enough, you meet yourself". Ilaria Nucera riassume con una frase presa in prestito dal romanzo Cloud Atlas di David Mitchell la sua esperienza di vita in Cina: "Viaggia abbastanza lontano e conoscerai te stessa". Laureata LUISS in Scienze Politiche e in Marketing, Ilaria ha cambiato idea sul proprio percorso di studi dopo aver vissuto a Oslo in occasione dell'Erasmus. "I cinque mesi vissuti all'estero sono stati decisivi per me. Mi hanno fatto capire quanto poco ancora conoscessi del mondo e, soprattutto, quanto grande era la mia voglia di riempire quel vuoto. Tornata in Italia, mi sono trovata a riflettere a lungo sul tipo di persona che sarei voluta diventare e sul tipo di carriera che avrei voluto intraprendere".
Dal sogno di diventare una giornalista, si è lasciata attrarre dalla prospettiva di lavorare nel mondo della comunicazione aziendale e del marketing e, dopo la laurea, ha deciso di assecondare la voglia di partire lontano. "Mi attraeva l'idea di immergermi in una cultura distante. L'Asia mi intrigava ed ero consapevole che, tra tutti i paesi del continente, la Cina sarebbe stato quello che mi avrebbe arricchita di più, a livello professionale e personale".
Trovata la possibilità di effettuare un tirocinio ad Haikou, capitale dell'isola di Hainan, Ilaria è partita lo scorso novembre per lavorare in un albergo del gruppo Marriott Hotel. "Con me ci sono altri quattro Management Trainee e assieme rappresentiamo l'unica componente straniera all'interno di uno staff totalmente cinese. Nel mio lavoro mi occupo della gestione del Front Desk e dell'assistenza ai clienti attraverso più compiti: dalle entrate e le uscite monetarie dell'ufficio alle normali procedure di check-in e check-out presso l'hotel".
Adattarsi a un nuovo contesto non è facile, ma gli sforzi possono anche portare a grandi soddisfazioni personali. "Fin da subito ci siamo dovuti immergere nel vero stile di vita del lavoratore cinese, che comporta spostamenti a orari prestabiliti, una connessione a internet limitata e un regime alimentare basato su prodotti derivati dal riso. Ma quest'avventura mi sta regalando delle esperienze uniche che custodirò per tutta la vita".
Fra queste esperienze, il contatto con la cultura e la popolazione locale: "In Cina convivono, non senza contrasti, la cultura tradizionale e le tendenze moderne provenienti soprattutto dal Giappone e la Corea. I tradizionalismi si fanno sentire a livello politico, economico e culturale, ma ci sono numerose eccezioni, persone che sfidano i veti governativi sull'informazione o che spendono più tempo a reperire informazioni".
A più di due mesi dalla partenza, Ilaria sente di consigliare a tutti la scelta di vivere e lavorare all'estero dopo la laurea: "L'arricchimento personale che ne deriva è imparagonabile e fornisce tutti gli strumenti per guardare al mondo con occhio attento e critico, senza lasciarsi deviare dai preconcetti personali. Consiglio la Cina a chi non ha paura di abbandonare tutte le proprie abitudini, a chi sa adattarsi e, soprattutto, a chi ha voglia di mettere tutto in discussione entrando in questo nuovo mondo complesso ma, allo stesso tempo, stupendo".