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A Oxford per diventare diplomatico

Nicola Grillo è laureato LUISS in Giurisprudenza e, grazie a una borsa di studio del gruppo Zegna, prosegue il sogno della carriera diplomatica

"La Farnesina rappresenta un sogno che mi auguro un giorno possa acquisire forma e concretezza: servire il mio Paese come diplomatico costituisce la stella polare dei miei sforzi, anche se oggi preferisco stare coi piedi per terra". Nicola GrilloDopo una laurea alla LUISS in Giurisprudenza e il Corso intensivo di preparazione al concorso per la carriera diplomatica della School of Government, Nicola Grillo ha iniziato da poche settimane il Foreign Service Programme della University of Oxford. La possibilità di proseguire il sogno di diventare diplomatico gli è stata garantita dalla Ermenegildo Zegna Founder's Scholarship, borsa di studio che il marchio di moda italiano offre agli studenti più meritevoli delle università Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Bocconi, Cattolica, Statale di Milano, Scuola Superiore Sant'Anna e Scuola Normale Superiore di Pisa e Università LUISS Guido Carli.

Dopo aver ricevuto la notifica dell'ammissione ha iniziato a cercare delle borse di studio e, dopo alcune settimane, si è imbattuto nell'iniziativa filantropica del gruppo Ermenegildo Zegna, una delle poche non finalizzate alla formazione di capitale umano in azienda. "Quando ho presentato la mia candidatura per una delle borse di studio, la LUISS mi ha preso subito in considerazione e, dopo un colloquio con il Prorettore alla Ricerca Leonardo Morlino, la mia domanda è stata inoltrata al Gruppo Zegna. Mi sono sentito profondamente onorato della fiducia concessa dalla LUISS".

L'inclinazione alla carriera diplomatica di Nicola nasce nella sua famiglia, che presenta una "lunga tradizione giuridica", ma si sviluppa grazie a un’esperienza di tirocinio nella Commissione Affari Esteri del Parlamento europeo. "È stata un'esperienza incredibilmente emozionante e formativa. Ho avuto il piacere e il privilegio di lavorare nell'ufficio del presidente Elmar Brok, vera e propria istituzione negli organi europei". In tre mesi, Nicola ha preso parte a varie sedute della Commissione e a diversi incontri privati coi rappresentanti delle diplomazie di diverse nazioni. "I miei compiti comprendevano fare delle ricerche e predisporre report sulle materie dei negoziati per il TTIP (il Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti) o elaborare bozze per i discorsi del presidente Brok in occasione della sua visita a Istanbul per la riappacificazione fra la Turchia e l'Armenia. Ma, in quanto semplice tirocinante, non mi sono tirato indietro neanche per preparare un semplice caffè…".

Il corso della University of Oxford lo ha poi scoperto facendo ricerche su internet, alla ricerca di programmi per giovani diplomatici all'inizio del percorso di carriera. "Ogni anno il Foreign Service Programme ammette circa venti studenti da altrettanti paesi del mondo ed è molto competitivo. Coi miei colleghi lo paragoniamo alla celebre pellicola The Hunger Games". Dei venti studenti selezionati, infatti, il corso prevede che circa dieci possano ottenere il Postgraduate Diploma e che, fra questi, solo cinque, in base alla qualità delle ricerche, accedano poi al Master of Studies in Diplomatic Studies ed elaborare un'ulteriore tesi di ricerca. "Come la protagonista del film, combatterò con tutte le mie forze per essere, al termine del Trinity term, tra i vincitori dei giochi meglio noti come 46th Foreign Service Programme".

Oggi, a distanza di un mese dall'inizio del corso, Nicola ha già acquisito dei contatti importanti in diversi paesi e fatto un passo in più verso il suo grande sogno. "Quando iniziai il mio stage a Bruxelles, non avevo ancora ben chiaro quali fossero le mie aspirazioni professionali. L'esperienza alla Commissione europea ha costituito sia una rampa di lancio per la mia ammissione a Oxford sia un mezzo per fare chiarezza sulle mie idee. Mi sono reso conto che i diplomatici non sono solo degli eleganti servitori dello Stato che si limitano a seguire le direttive del Ministero degli Esteri, ma soprattutto dei fini strateghi che possono lasciare un segno tangibile nello sviluppo della politica estera di una nazione".