"Non ho mai avuto alcun dubbio sul fare o meno l'Erasmus, anzi, direi che il grande numero di destinazioni extra-europee offerte dalla LUISS è stato uno dei tanti motivi per cui l'ho scelta come università": lo dice Vittoria Vardanega, neolaureata LUISS in Scienze Politiche, che ha studiato per un semestre alla Singapore Management University (SMU), grazie alla borsa di studio dell'università.
"È un'esperienza unica. Si cresce e si torna un po' diversi da quando si è partiti. E delle tante cose che si capiscono stando fuori dall'Italia per un po' di tempo, la maggior parte è proprio su sé stessi".
Dopo il liceo, Vittoria ha scelto la LUISS per la "maggiore organizzazione" e per "l'impegno nell'offrire agli studenti moltissime attività utili per la loro crescita, non solo accademica", come l'Erasmus.
Singapore in realtà non era la prima scelta di Vittoria ma "sembrava più stimolante rispetto ad altre sedi. Volevo confrontarmi con qualcosa di completamente diverso da ciò a cui sono abituata. E mi affascinava l'idea di una città così in bilico tra il modello occidentale e le tradizioni orientali. Ho abitato nella zona di Little India, il quartiere indiano, ma ci sono anche China Town, Arab Street e molte altre. È un incredibile melting pot. Basti pensare che le lingue ufficiali sono quattro".
Alla SMU, Vittoria ha frequentato tre corsi: International Economics, EU Politics e Introduction to Classical Chinese Philosophy. Oltre allo studio, poi, lei e i suoi amici hanno scoperto l’Asia, dalla Thailandia alla Malesia: "A Singapore il luogo che ho amato è anche quello più caratteristico, ormai conosciuto in tutto il mondo. Si tratta della infinity pool sul tetto del Marina Bay Sands. Quando l'ho vista per la prima volta non credevo ai miei occhi. Toglie il fiato".
L'Erasmus si è anche rivelata un'esperienza utile per la scelta da fare dopo la laurea triennale. Vittoria ha scelto di iscriversi al corso magistrale in Global Studies, con la volontà di fare un'altra esperienza all'estero, magari in Nord America questa volta: "La permanenza a Singapore mi ha dato l'opportunità di riflettere molto, e stare così lontani da casa aiuta a vedere le cose da una prospettiva diversa, e a riordinare le priorità".
Ricordando l’emozione della borsa di studio, Vittoria ci racconta: "Ho passato una mattinata intera a controllare la pagina web aspettando che uscissero i risultati. Quando finalmente è apparso il file e ho letto 'Singapore' per prima cosa mi sono immaginata lì, nel Sud Est Asiatico, a migliaia di chilometri da casa. Ero soddisfatta ed emozionata, ma soprattutto curiosa e impaziente. Non vedevo l'ora di partire".
E a chi prova ora la stessa emozione e la stessa paura, consiglia "di buttarsi, e di non lasciarsi spaventare dall'idea della lontananza, perché una volta arrivati non ve ne pentirete. Dopo tutte le considerazioni razionali, io alla fine ho scelto d'istinto. Qualcosa mi diceva che Singapore si sarebbe rivelata una buona scelta. E cosi è stato".