La ricerca del Professor Alessandro Marino, docente di Economia e gestione delle imprese nel Dipartimento di Impresa e Management della LUISS, ha vinto il Best-Paper-Award Innovation Management 2015 che riconosce i migliori articoli scientifici sul ruolo di innovazione e tecnologia nell'industria.
Elaborato assieme ai ricercatori Paolo Aversa della Cass Business School di Londra, Luiz Mesquita della W. P. Carey School of Business e Jaideep Anand della Fisher School of Business, lo studio analizza in particolare dati relativi a un settore in cui l'innovazione tecnologica gioca un ruolo fondamentale: la Formula 1. "Durante la fase finale del mio PhD alla Wharton School in Pennsylvania – racconta il ricercatore della LUISS - stavo cercando un ambito di analisi per la tesi di dottorato e ho pensato che la Formula 1 potesse essere un'industry interessante. Paolo Aversa si trovava a Wharton come Visiting Professor e assieme abbiamo avviato il progetto".
L'articolo utilizza sia un'analisi empirica e quantitativa che un'analisi qualitativa dei dati relativi alla Formula 1. "Durante la scrittura della tesi di dottorato mi ero concentrato sulla ricerca empirica e cercavo un ambito con dei dati molto longitudinali e delle analisi evoluzionistiche. La Formula 1 presenta dei dati quantitativi che abbracciano un arco di tempo molto ampio e presenta una concorrenza spietata tra i vari team. È una specie di laboratorio che racchiude aspetti diversi del mondo delle imprese: competizione, evoluzione e dal punto di vista dell'innovazione tecnologica non c'è niente di più veloce della Formula 1".
Dalla prima pubblicazione sulla prestigiosa rivista scientifica Organization Science, il paper è stato ripreso da molta stampa specializzata e media popolari: da Forbes a ESPN. "La fortuna della nostra ricerca è che propone risultati controintuitivi: in alcune situazioni ambientali troppa innovazione non equivale a un vantaggio. Quando il contesto è molto turbolento le problematiche per tenere in equilibrio il sistema che determina il prodotto e l'azienda sono una priorità e avere una propensione forte all'innovazione può portare maggiori difficoltà a trovare una stabilità e l'optimum diminuisce".
L'esito del lavoro dimostra che le performance e le conoscenze di un'azienda devono adattarsi sempre al contesto. "In senso più astratto, l'intento è quello di capire le contingenze dell'innovazione. Si fa riferimento in modo troppo generico al concetto di innovazione e occorre guardare alle condizioni di base che possono favorirla e cercare un legame tra performance e innovazione, anche nel campo della ricerca scientifica".
Per il futuro, le ricerche del Professor Marino si dividono fra i modelli di simulazione delle dinamiche organizzative (tema sul quale ha da poco pubblicato un articolo scientifico con il Professor Daniel Levinthal di Wharton sempre su Organization Science) e i nuovi sviluppi che emergono dal data set sulla Formula 1. "Dopo il dottorato, ho ricevuto offerte da alcune Top School degli Stati Uniti ma ho deciso di tornare in Italia. Alla LUISS mi è stato presentato un progetto importante di cambiamento sempre più orientato verso la ricerca ma senza tralasciare la tradizionale attenzione dell'Ateneo al teaching di qualità. Mi ha fatto piacere prendervi parte".