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Luiss Guido Carli

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Personal branding

36pm

In un mondo in cui il mercato è in continua evoluzione, l'unica soluzione è quella di sviluppare una nuova capacità: il sapersi posizionare al suo interno nella maniera più credibile possibile. Il personal branding permette di analizzare e schematizzare le proprie competenze, così da identificare un piano d’azione per raggiungere il proprio obiettivo professionale.

Lo scopo è creare un "brand di se stessi", un percorso attraverso il quale definire i propri punti di forza (competenze, caratteristiche, conoscenze, abilità). Per far questo, vengono spesso adottate tecniche e concetti propri del marketing, come il brand positioning, ovvero la capacità di posizionare, nell’immaginario di riferimento del target, il nome dell’azienda (in questo caso del candidato) in corrispondenza di un preciso talento, abilità, modo di approcciarsi al lavoro per distinguersi dai propri competitor.

LinkedIn

LinkedIn è attualmente il social network a carattere professionale più diffuso e uno degli strumenti principali attraverso cui connettere il proprio profilo lavorativo con altri lavoratori e soprattutto imprese in cerca di risorse.

Un profilo LinkedIn diventa per lo studente o il neolaureato una landing page basata sul concetto di personal branding da sfruttare al massimo, dove far confluire tutte le esperienze formative e professionali, le proprie attitudini e talenti da proporre, nel miglior modo possibile, a professionisti, employer e clienti: oltre il 20% degli utenti di LinkedIn sono infatti dirigenti di aziende e multinazionali.

Un ulteriore punto di forza di LinkedIn è la possibilità di sviluppare nel tempo una rete di contatti professionali che può agevolare e specializzare la ricerca dell’impiego a cui si è maggiormente interessati.

LinkedIn ha significato una rivoluzione nel mondo del recruiting: la selezione del personale nelle grandi aziende avviene sempre più spesso attraverso la consultazione dei profili e l’invio di candidature tramite piattaforme dedicate dove è possibile condurre ricerche per settori e competenze specifiche. 

Reputazione sui social media

Le aziende usano Internet (e social network come Facebook o Twitter) per avere un’immagine completa dei candidati e di tutto ciò che può risultare interessante per la futura assunzione.

La web reputation è un asset strategico per l’immagine di ogni professionista:  la reputazione virtuale viene costruita ogni giorno navigando la rete, e a volte non ci si rende neanche conto di quale piega stia prendendo. Essa è importante poiché, come già detto, accade sempre più spesso che i recruiter di una società vadano ad indagare – anche approfonditamente - il profilo di un candidato su Facebook, Twitter e Linkedin.

Le informazioni presenti in rete, anche se non sempre accurate, possono influenzare l’utente o il potenziale recruiter e indirizzare in modo imprevedibile la ricerca del candidato ideale per una determinata posizione. La crescente importanza nel monitoring della web reputation tra gli addetti ai lavori ha dato vita alla massima per cui "tu sei ciò che Google dice di te". È essenziale rendere il proprio profilo – su qualsiasi network – adatto a una eventuale visita da parte del selezionatore.

Alcuni consigli:

  • Rimuovere immagini, video, link che possono dare informazioni o impressioni sbagliate a futuri employer;
  • Aggiornare e controllare regolarmente il profilo;
  • Considerare l’eventualità di bloccare alcuni commenti ed evitare di associarsi a gruppi il cui nome potrebbe fornire informazioni sbagliate o fuorvianti;
  • Considerare di settare il proprio profilo come “privato” permettendo così l’accesso ai soli “amici”.

Una reputazione a prova di selezionatore

  1. L’immagine del profilo
    È  il proprio biglietto da visita, il primo step per aumentare la qualità del proprio profilo e il primo elemento con cui i recruiter vengono a contatto
  2. Impostazioni della privacy
    Controllare e selezionare i contenuti da rendere pubblici e visibili ai recruiter. Utilizzare filtri che aiutino a diversificare il pubblico al quale i propri post e le proprie condivisioni sono rivolte
  3. Un profilo al 100%
    Rendere completo e interessante il profilo inserendo informazioni e interessi di potenziale appeal per il recruiter
  4. Il dettaglio fa la differenza
    Una comunicazione efficace utilizza keywords adatte al contesto lavorativo di riferimento, così da aumentare la possibilità di comparire nelle ricerche di un eventuale selezionatore
  5. Non mentire
    Le informazioni riguardanti il percorso accademico o professionale vengono sempre verificate durante il processo di selezione. Preferire sempre la sincerità e trasparenza a una brutta figura
  6. La scelta del post
    Ogni social network ha un bacino d’utenza differente, è perciò importante saper scegliere il giusto contenuto da pubblicare su ogni piattaforma che frequentiamo
  7. Gruppi di discussione
    Partecipare attivamente a gruppi di discussione che interessano per entrare in contatto e conoscere professionisti del settore, espandendo il proprio network
  8. Includere link esterni
    Condividere e promuovere con il proprio network i propri progetti, incrementando qualità e spessore della propria reputazione digitale
  9. Costruire un network personale
    Attraverso i social e business network è possibile entrare in contatto con i professionisti del settore d’interesse e sviluppare reti di conoscenze utili per il proprio percorso professionale
  10. No spam
    Moderare qualità e quantità dei contenuti condivisi evitando di mandare inviti con testi di default a meno che debitamente controllati

Potrai trovare approfondimenti nella sezione risorse del Career Center