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Luiss Open: Sulla legge elettorale ora l’Italia rischia di fare un passo indietro

Il Professore Luiss Roberto D'Alimonte commenta la nuova proposta di riforma elettorale

22am

Domanda. Il presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia (M5s), ha depositato una proposta di riforma della legge elettorale su cui sembra convergere tutta la maggioranza. Ci aiuta a capire, innanzitutto, di che proposta di legge stiamo parlando?

D’Alimonte. Un sistema proporzionale con una soglia di sbarramento al 5%. Un sistema che allo stesso tempo prevede un “diritto di tribuna” per quei partiti che a livello nazionale non superano il 5% dei consensi ma che dimostrano una presenza territoriale significativa in alcune aree del Paese. La proposta non prevede le preferenze. La conversione di voti in seggi sarà fatta sulla base del risultato nazionale che poi viene “calato” sui seggi effettivamente spettanti alle circoscrizioni alla Camera e alle regioni al Senato.

Domanda. Alcuni esponenti politici hanno ribattezzato questo sistema elettorale “Germanicum”…

D’Alimonte. Un soprannome quantomeno fuorviante. Può servire a nobilitare il testo, associandolo al sistema elettorale della Germania. Peccato che in Germania la legge sia profondamente diversa: in comune c’è una soglia di sbarramento, vero, ma innanzitutto a Berlino è molto più difficile ottenere il cosiddetto “diritto di tribuna” e poi non è certo un dettaglio che nella prima economia dell’Eurozona la metà dei parlamentari venga scelta in collegi uninominali, proporzionali ma comunque utili a selezionare i candidati. I collegi uninominali invece vengono totalmente cancellati da questa proposta di legge. Essa non assomiglia nemmeno al modello spagnolo, che pure era stato evocato nelle scorse settimane, visto che l’assegnazione dei seggi avviene a livello nazionale e non di circoscrizioni. Chiamiamolo più semplicemente, e più onestamente, “Brescianellum”, dal nome del parlamentare del Movimento 5 Stelle che ha depositato questa proposta.

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