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Luiss Open: La rivoluzione informatica e i due decenni perduti del Sud Europa

La riflessione di Fabiano Schivardi, Prorettore alla Ricerca Luiss, e Tom Schmitz, Professore di Economia alla Bocconi, sul rapporto tra IT e produttività

08pm

Dalla metà degli anni '90, la crescita della produttività nel Sud Europa è stata decisamente inferiore rispetto a quella di altri paesi sviluppati. Ciò è illustrato dalla figura 1A, in cui è rappresentata la produttività aggregata, misurata come PIL reale per ora lavorata (al netto dell’accumulazione di capitale non-IT), per sei paesi OCSE. Tra il 1995 e il 2015, la produttività è cresciuta solo dello 0,1% l'anno in Italia e Spagna e dello 0,5% l'anno in Portogallo, mentre è cresciuta dell'1,1% l'anno in Germania e dell'1,4% l'anno negli Stati Uniti.

Figura 1: Crescita della produttività e capitale IT nell'OCSE

Figura 1B

A: Crescita della produttività

Figura 1A

B: Crescita del capitale reale IT

Fonte: OCSE e EU KLEMS. Cf. Schivardi – Schmitz (2019).

Queste tendenze rappresentano una sfida per la sopravvivenza dell'unione monetaria. Mentre una moneta comune può funzionare bene se ci sono differenze geografiche nei livelli di produttività, è molto più difficile far fronte a differenze persistenti nella crescita della produttività, in particolare quando l'inflazione è bassa. Un filone di ricerca sostiene che pratiche di management inefficienti abbiano impedito alle aziende del Sud Europa di sfruttare appieno i vantaggi della rivoluzione informatica (Bloom et al., 2012; Pellegrino – Zingales, 2017). In un recente articolo (Schivardi – Schmitz, 2019) approfondiamo questa tesi più nel dettaglio. In particolare, cerchiamo di identificarne i meccanismi principali, di determinare la loro importanza quantitativa e di discuterne alcune implicazioni di politica economica.

La divergenza del Sud Europa coincide con la diffusione massiva delle tecnologie dell’informazione (IT) a partire dalla metà degli anni '90, che è stata uno dei principali motori della crescita della produttività nelle principali economie. Nel Sud Europa invece la rivoluzione informatica ha prodotto progressi relativamente modesti. La figura 1B mostra che tra il 1995 e il 2014 il capitale reale IT è aumentato di un fattore di 4,6 negli Stati Uniti e di 4 in Germania, ma solo di un fattore di 1,5 in Italia, di 2,6 in Portogallo e di 3,7 in Spagna. Pertanto, la diffusione dell'IT nel Sud Europa è stata limita limitata. Inoltre, l'IT ha avuto un impatto trascurabile sulla produttività anche nei paesi in cui si registrava una crescita leggermente più rapida del capitale IT (come la Spagna). Perché?

Un'ampia letteratura empirica documenta che l'adozione dell'IT richiede cambiamenti nell'organizzazione aziendale e induce maggiori incrementi di produttività nelle imprese meglio gestite, perché pratiche manageriali e IT sono complementari. Tuttavia, le imprese del Sud Europa hanno prestazioni sistematicamente peggiori in termini di efficienza gestionale. Ciò è illustrato dalla Figura 2, che utilizza i dati del World Management Survey (WMS), sviluppato da Nick Bloom, Raffaella Sadun e John Van Reenen. Il WMS è un’indagine innovativa che consente di assegnare un punteggio alle imprese in base alla qualità delle loro pratiche manageriali (management score). Sono state prese in considerazione più di 20.000 aziende in 35 paesi. La Figura 2 illustra le medie (standardizzate) per le economie industrializzate, e mostra che i paesi del Sud Europa, come Italia, Spagna, Portogallo e Grecia, hanno punteggi sostanzialmente inferiori rispetto ai paesi del Nord Europa, agli Stati Uniti, al Canada e al Giappone.

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