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LUISS Open: La moneta ripudiata

Un estratto dall'ultimo libro di Martin Sandbu per il research magazine d'Ateneo

LUISS Open Martin Sandbu

Pubblichiamo un estratto dal libro Europe’s Orphan. The Future of the Euro and the Politics of Debt di Martin Sandbu (Princeton University Press, 2017), riprodotto per gentile concessione. L'edizione italiana dell'opera è in pubblicazione per LUISS University Press.

«Affermando che non ci sono alternative alle loro politiche, se si vuole evitare il fallimento dell'euro, i leader dell’eurozona hanno creato una giustificazione di comodo per i loro errori. Ma siccome la "logica spietata" avvalora l'idea che l'euro sia stato progettato con dei difetti pericolosi e insostenibili, questi leader hanno relegato con altrettanta disinvoltura la moneta unica allo status di scomodo orfanello.

Difficile da amare, silenziosamente allontanato da molti e quasi impossibile da scacciare, l'euro è stato disconosciuto dai suoi stessi genitori. L'aspirazione più nobile che l’Europa sembra in grado di inventare per la sua creazione è che tuttavia una riforma sostanziale del suo carattere ne farà qualcosa di buono. Ma così come un orfanello brutalmente scaricato ai parenti suscita risentimento e sensi di colpa anziché amore, un euro abbandonato a se stesso non può ispirare né lealtà né affetto.

I cittadini dei paesi democratici vorrebbero essere autori del proprio destino collettivo, non elementi passivi di una logica spietata. Più si dirà agli europei che non hanno scelta, più crescerà il loro risentimento nei confronti dell'euro.

Questo libro contesta la tesi che non vi siano alternative, all'interno dell'euro, a maggiori trasferimenti di risorse e a un controllo più centralizzato sull'autonomia politica nazionale. Rifiuta la presunta logica spietata, in quanto non è spietata, né logica. Mira a dimostrare invece che la disastrosa esperienza politica ed economica di così tanti paesi dell’eurozona è stata causata da errori totalmente evitabili dei legislatori europei.

La struttura dell'euro, un'unione monetaria non accompagnata da un'unione fiscale, non ha forzato la mano dei politici: avevano altre opzioni che avrebbero prodotto risultati molto migliori, sia sul piano economico sia sul piano politico, di quelle che hanno perseguito effettivamente. Se i leader avessero fatto scelte più lungimiranti, non sarebbero mai emerse preoccupazioni per un'eventuale disgregazione della moneta unica.»

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