Esistono ambiti di business in cui si ha l'illusione che servizi, prodotti e modi di realizzarli non cambino mai. Nel settore energetico, dove i consumi sono misurati dai "contatori", si può pertanto soffrire dell'illusione – fuorviante – che questi continuino a girare a prescindere dalle scelte aziendali. Quella dei "contatori che girano, e continuano a girare" è una delle immagini ricorrenti nell'analisi che Andrea Prencipe e Luca Giustiniano, entrambi professori di Organizzazione Aziendale alla LUISS, hanno effettuato rispetto alla storia recente di ACEA. L'azienda, multi-utility italiana con oltre cento anni di storia, rappresenta una delle organizzazioni più longeve nel panorama energetico nazionale.
L'immagine ricorrente dei contatori che girano, quasi un mantra per molti, stride tuttavia con il recente passato dell'azienda, scandito da trasformazioni radicali che hanno visto la municipalizzata romana diventare multi-utility, quotarsi in borsa, e intraprendere a fine 2014 ACEA 2.0, il coraggioso progetto di innovazione organizzativa oltre che tecnologica. ACEA 2.0 esprime infatti una vera e propria svolta strategica, pensata per e dimostratasi in grado di migliorare significativamente le performance operative ed economiche; il progetto, inoltre, ha rimodellato le formule di condivisione del valore generato verso tutti gli stakeholder (clienti, azionisti, dipendenti, ambiente, fornitori) attraverso il ripensamento del ruolo dell'azienda e della propria responsabilità nel tessuto sociale ed economico di riferimento.