Per secoli il reddito di cittadinanza ha rappresentato una grande utopia. Sin dalla sua prima formulazione del 1797 ad opera del filosofo Thomas Paine, è stato oggetto delle teorizzazioni dei grandi pensatori.
Nel corso dei secoli, infatti, filosofi ed economisti come Thomas Spence, John Stuart Mill, Charles Fourier lo hanno posto al centro delle loro ricostruzioni. Ma anche grandi economisti come Bertrand Russell, nel suo Socialismo, anarchismo, sindacalismo e James Meade in Agathotopia, per finire con l'elaborazione dei più recenti economisti quali Friedrich von Hayek, James Tobin e John Kenneth Galbrait.
Si tratta di opere visionarie, che avanzavano ricostruzioni inevitabilmente diverse del reddito di cittadinanza, ma tutte accomunate dal fatto che questa grande utopia avrebbe consentito di superare antiche e ideologiche contrapposizioni.